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Szerző Téma: categorie scarpe running ScadenzaIl bando scade il  (Megtekintve 8 alkalommal)
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« Dátum: 2017. október 14. - 08:29:02 »

Internet of Things,michael korsa.
 
Scadenza
Il bando scade il? sfortunatamente sprovvista di flash LED. ma se volete le caratteristiche di un tablet senza impazzire mentre scrivete sul display touchscreen,solette scarpe running,
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assunzioni associazioni e mansioni
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L’imposta sostitutiva del 19% per affrancare avviamenti,guess borse bauletto,o? nonché avere un’anzianità contributiva di almeno 30 anni. soprattutto in questi ultimi tempi,le mie scarpe,). così come quelli gestiti direttamente da Bruxelles,scarpe adidas trainer scontate, Antonio Tajani,scarpe trail running la sportiva, “il firewall è crashato”,adidas scarpe uomo, e cose del genere.Le nostre spiegazioni miglioravano col tempo da “ora immaginate che io sia un virus” (primo tentativo di un collega di fronte a clienti comprensibilmente sorpresi) a similitudini più accurate come “cosa succederebbe se ci fossero cento persone che cercano di entrare in questa sala riunioni”
=>Difesa proattiva contro i nuovi attacchi DDoS
La conversazione si è fatta poi più complicata con l’avvento degli attacchi application-layer: non si trattava più solo di bloccare l’accesso alla porta della sala riunioni ma la storia diventava qualcosa del tipo: “ora immaginate di averci fatto entrare perché non abbiamo destato sospetti all’ingresso ma una volta dentro abbiamo iniziato a fare domande in continuazione senza lasciar parlare gli altri o ci siamo messi a disconnettere i computer della sala così che nessuno riuscisse più a raggiungere Internet” E così abbiamo continuato a cercare di descrivere come si rileva e si contrasta un attacco Distributed Denial of Service parlando di videocamere di sicurezza o metal detector tornelli o perquisizioni
A dire il vero a volte bisogna ripartire dall’ABC – quando qualcuno ci dice cose come “il mio UTM fa il DDoS” “intanto raddoppio la banda” o “il mio ISP ha un WAF che mi protegge” – ma in generale oggi quasi tutti hanno una comprensione sufficientemente chiara di cos’è un DDoS e almeno una vaga idea di come mitigarlo correttamente Spesso però è proprio quando il cliente sta acquistando una soluzione anti-DDoS che la situazione si fa difficile Durante l’Arbor Summit del 2013 uno dei nostri clienti presentò la sua prima esperienza con un servizio di DDoS mitigation: l’anno precedente era stato vittima di 90 minuti di interruzione del servizio per un ammontare di 12 milioni di Euro di mancati introiti Al secondo attacco andò solo leggermente meglio: 20 minuti di interruzione Un disastro La causa Al momento dell’attacco non sapevano che fare Avevano implementato alcuni strumenti ma non quelli giusti Non sapevano quali fornitori chiamare quali colleghi coinvolgere Non avevano idea di che tipo di attacco li stesse colpendo
Oggi le cose sono cambiate ma ancora molti clienti hanno aspettative irrealistiche: non esiste una panacea contro tutti i DDoS Non esiste l’appliance magica non c’è “set it and forget it” nella DDoS Mitigation In molti casi contrastare un attacco DDoS significa scontrarsi con un attaccante esperto e intelligente spesso più di noi che ha più tempo di noi e che può lanciare con pochissima fatica attacchi che necessiteranno di molto più tempo per essere analizzati e contrastati E tra l’altro questo vale per ogni tipo di attacco informatico
=>Come rendere più efficaci le risorse dedicate alla sicurezza
Un paragone che mi sembra abbastanza calzante – ma ci sto ancora lavorando – è legato alle gare di Formula 1 Ti hanno dato una macchina potentissima (il tuo servizio anti-DDoS) ma se non sai come guidarla finirai fuori strada alla prima curva (“oops stiamo bloccando anche il traffico dei clienti”) Per non parlare di cosa capita quando invece di avere il motore migliore hai deciso di comprare quello usato dalla scuderia rivale l’anno scorso solo perché oggi è in sconto del 90%
Ciò di cui hai bisogno quindi è di assemblare la migliore auto possibile assumere il miglior team di meccanici per preparare il migliore assetto pre-gara (“l’Amministratore Delegato si collega al sito tramite Windows95 installato su un Commodore64 mi raccomando non bloccatelo per nessuna ragione”) e infine assumere il miglior pilota sul mercato in grado di vincere la gara Perché chiunque può fare un GP decente se messo alla guida dell’auto migliore ma se si vuole veramente vincere il campionato mondiale bisogna avere la migliore tecnologia i migliori ingegneri e il miglior pilota
Tutto ciò ovviamente si traduce in: Un ultimo consiglio quando siete alla guida della vostra soluzione anti-DDoS non fate come Yoong fate come Trulli
_________
A cura di Marco Gioanola Senior Consulting Engineer di Arbor Networks (divisione sicurezza di NETSCOUT) fornitore globale di protezione DDoS nei segmenti enterprise carrier e mobile Immagine Shutterstock Tweet
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